Corso Avanzato Ott/Dic 2013: prima lezione


Il Ritratto in studio


Con la prima lezione, dedicata interamente al ritratto in studio, parte ufficialmente il corso avanzato di II° livello del bimestre Ott/Dic 2013.
Il gruppo è ben nutrito: la maggior parte dei ragazzi hanno frequentato il corso base, mentre ci sono diverse "facce nuove" che hanno dimostrato di non essere proprio "alle prime armi" in fatto di fotografia.
Il corso si preannuncia interessante: vediamo com'è andata la prima lezione.


Il corso avanzato di II° livello è la prosecuzione del corso base: diremmo, per meglio specificare, il passaggio successivo.
In questo corso si da per scontato che certi concetti fondamentali, come la coppia tempo/diaframma (EV) o la conoscenza dell'esposimetro e della profondità di campo, siano di assoluto dominio tecnico per i nostri ragazzi, che in questo contesto sono "chiamati" a migliorare la propria tecnica e ad affinare la capacità di saper realizzare immagini emozionanti, imparando soprattutto ad essere critici di se stessi nel saper riconoscere quando un'immagine funziona o va cestinata.
Perché se è vero che la scelta di un'immagine è sempre soggettiva, è altrettanto vero che una buona selezione aiuta a fare la differenza, sempre. 
Lo scopo di questo corso è quello di migliorare la tecnica, certo, ma anche di migliorare se stessi da un punto di vista critico (fotograficamente parlando, s'intende).

La prima lezione del corso è stata interamente dedicata al ritratto: un primo step, ne seguirà un altro, dove i ragazzi metteranno in pratica le nozioni apprese in questa lezione (lo ripetiamo all'infinito: non s'impara il lavoro di anni e anni in sole otto lezioni, ma quel poco è bene che resti ben impresso).
Sempre e comunque, fotografando.

Il ritratto in studio è un operazione molto complessa. In questa lezione ci siamo concentrati soprattutto sull'utilizzo di alcuni tra gli innumerevoli materiali che una sala posa professionale necessita per questo scopo.

Cominciamo a scoprire quali sono gli strumenti che ci permetteranno di illuminare il nostro soggetto da fotografare: gli illuminatori da studio.
Gli illuminatori posso essere di tipo flash oppure a luce continua. 
Foto Beatrice Zamboni
Vediamo in dettaglio i vari tipi di flash da studio:

Gli strip sono flash di forma rettangolare che vengono utilizzati, di solito, per fotografare un soggetto a figura intera (ma sono utilizzati anche nel ritratto). Come per tutti i flash da studio, la potenza del lampo è regolabile attraverso dei generatori di energia esterni (li hanno solo i flash professionali).

Beatrice, nel realizzare la foto che vediamo di fianco, ha sfruttato la sola luce pilota dello Strip per realizzare un suggestivo controluce. 
Tutti i flash da studio hanno una luce pilota che permette di valutare quello che sarà il campo d'azione della flesciata finale.




I Softbox 100 e 70 sono i diffusori per eccellenza. Essi si prestano particolarmente per le riprese da vicino e per i ritratti. Le dimensioni varia a seconda dei due modelli (100x100 oppure 70x70)




Lo Square 44 è un riflettore estremamente versatile, usato con la griglia nido d'apertura e diffusore è indicato per il ritratto e lo still-life. Le sue dimensioni sono 44x44 cm.



L'Octa è un diffusore di grandi dimensioni (190cm di diametro) che permette di ottenere una luce molto morbida nella fotografia di ritratto.

Il Quadra è adatto alla fotografia di still-life. Le sue dimensioni sono 145x145 cm

Detto di alcuni tra i principali flash da studio, non possiamo dimenticarci degli illuminatori a luce continua o bank.
Questi possono essere a luce calda, cioè con una temperatura di colore intorno ai 3200 gradi Kelvin, oppure a luce fredda, con una temperatura di colore più vicina a quella del sole (5600°K).
Inoltre, su questo tipo di illuminatori si posso applicare delle gelatine colorate per modificare la dominante di colore che si otterrà sulla foto.


Un altro elemento fondamentale di uno studio di sala posa è lo sfondo.
Gli sfondi possono essere bianchi, neri oppure colorati. Molti sfondi sono addirittura disegnati.
Nella nostra lezione abbiamo preso come esempio lo sfondo nero e quello bianco, con particolare attenzione per quest'ultimo.

Per ottenere un bianco puro, cioè in assoluta assenza di dominante, sia calda che fredda, lo sfondo bianco deve essere fotografato tenendo presente che l'esposizione sullo sfondo (bianco) deve risultare maggiore di quattro stop rispetto all'esposizione sul viso del soggetto.
Ad es, se in un ritratto l'EV sul soggetto ci darà un valore di 1/125 f 2,8, lo sfondo bianco dovrà essere esposto a 1/125  f 11. In questo modo si otterrà uno sfondo bianco e non grigio o giallognolo.
Nel caso del nero (come da foto), il discorso cambia del tutto in quanto la luce si concentrerà esclusivamente sul soggetto trascurando del tutto lo sfondo nero. In questo modo il nero risulterà di un profondo intenso e non grigio.

Bene, il primo per il primo step è tutto.
Nella prossima lezione approfondiremo meglio il ritratto in studio e saranno i nostri ragazzi a mettere in pratica quanto appreso in questa prima lezione.

Chiudiamo questo post con un piccolo omaggio alla nostra vincitrice del concorso fotografico del Body Painting Nadia Malavolta, che ha voluto festeggiare con noi il suo splendido successo.
Un brindisi doveroso a lei e agli altri ragazzi del corso che hanno partecipato e che sono andati tutti in finale con le loro foto.
Presto renderemo loro merito con un post ad hoc!

Cin cin e salame a gogo!

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